Adiconsum e internt mobile
“Internet mobile deve essere urgentemente regolato” questo chiede Adiconsum agli operatori del settore. I provider promettono agli utenti cose che sanno di non poter mantenere, infatti i servizi realmente erogati in molti casi non sarebbero gli stessi promessi dagli spot pubblicitari. Adiconsum sottolinea il “non utilizzo” dei servizi di Rete per il quale gli operatori pretendono comunque di essere pagati: “mentre si legge una pagina, si guardano foto o si visiona la propria posta – viene spiegato – il tempo corre, ma non c´è connessione” e ancora “molti forse non se ne accorgono– spiega l’associazione – ma le tariffe a tempo sono un bluff. Infatti, mentre si legge una pagina, si guardano foto o si visiona la propria posta, il tempo corre, ma non c’è connessione. Sono soldi regalati al provider. Ad aggravare il tutto, poi, ci sono gli scatti di 15 minuti, sistema ‘brucia tempo’ tutto italiano”.
Il vero problema della connessione in mobilità è che è molto diversa dalla navigazione da posto fisso e non si possono fare le stesse cose pensando di essere sempre connessi. Adiconsum invita i gestori a dirlo con trasparenza agli utenti che vengono invece illusi dagli spot: “La dimostrazione è nella nuova tariffa di Wind che pubblicizza, illudendo gli utenti, una ‘navigazione senza limiti’, ma costringe il provider a limitare la velocità a 32 Kb dopo aver scaricato 1 Gb, altrimenti diventerebbe difficile telefonare con il cellulare”. Anche la velocità di connessione è frutto di insufficienza di regole: “proprio in questi giorni c’è la corsa ad annunciare le chiavette che raggiungono maggiore velocità. Peccato che si tratti solo di ‘promesse’ e di ‘velocità’ raggiungibili in specifici luoghi coperti dalla rete implementata ai nuovi servizi”. Utilizzando infatti una chiavetta in mobilità ci si rende conto facilmente che la velocità varia di continuo, in GPRS è molto lenta, poco lenta in EDGE, veloce in UMTS e velocissima in HSDPA.
Secondo l’associazione sarebbe opportuno che le aziende di telefonia mobile dichiarassero la velocità media offerta dalla propria rete e indicassero con chiarezza come è costituita, permettendo così a ogni utente di sapere con esattezza dove troverà connessioni lente o veloci.
Secondo l’Associazione, Agcom – l’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che avrebbe il compito di regolare il mercato e garantire i consumatori – rallenta la sua azione (su internet fisso dopo tre anni deve ancora rendere operativo il controllo della qualità) rendendo inefficace il proprio lavoro e lasciando piena libertà alle aziende. Aggiunge l’Associazione “Chi ci rimette è sempre il consumatore”. Adiconsum, in alternativa alle doverose denunce all’Antitrust, chiede alle aziende di aprire un tavolo con le associazioni dei consumatori per realizzare una Carta dei Servizi che regolamenti il mercato di internet in mobilità, garantendo anche i diritti dei consumatori.