Copyright: una questione collettiva prima che economica
Un’importante questione di diritti collettivi, prima che economici e particolaristici. Stiamo parlando del delicato dibattito intorno al tema della circolazione dei contenuti in Rete, annesso, naturalmente alla gestione degli stessi. L’odierna propensione di far prevalere gli interessi dei singoli piuttosto che quelli dei cittadini suscita non poche polemiche, da parte di chi, proclamando a gran voce la natura sociale della Rete, auspica ad un’inversione di tendenza con l’emanazione di nuove regole per i diritti d’autore, in grado di rispondere efficacemente alle esigenze dei tempi correnti. Per scongiurare il rischio sempre in agguato che gli interessi dell’industria dei contenuti prevalgano su quelli della collettività si rende necessario l’intervento del Parlamento, l’unico a poter pronunciarsi in merito a tale materia dando voce ai rappresentati dei cittadini. Per alcuni sarebbe dunque compito del Parlamento -non di autorità amministrative, singoli o enti privati- stabilire come i contenuti coperti da copyright presenti in rete debbano essere gestiti, consentendo o meno la loro visione agli utenti. Qualora lo ritenga opportuno, dovrebbe essere sempre lo stesso Parlamento a discutere e realizzare un disegno di legge adeguato, accompagnato da una nuova normativa sul diritto d’autore.