La rivoluzione digitale in ambito sanitario
Sanità e digitale, un binomio destinato a divenire indissolubile nei prossimi mesi. Protagonisti del nuovo scenario non solo il fascicolo sanitario elettronico e la certificazione telematica di malattia, ma anche l’istituzione di registri di tumori.
Fiore all’occhiello della rivoluzione digitale in ambito sanitario sarà proprio il fascicolo sanitario elettronico (Fse), i cui dati verranno inseriti e aggiornati dai soggetti che prendono in cura l’assistito nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e dei servizi socio-sanitari regionali. Il cittadino stesso avrà la facoltà di richiedere in prima persona il caricamento dei propri dati. E’ opportuno sottolineare che la consultazione dei dati e dei documenti conservati all’interno del Fse sarà effettuata nel rispetto del segreto professionale, previo consenso dell’assistito. Il mancato consenso non comprometterà il diritto a beneficiare della prestazione sanitaria.
All’atto pratico, sul fronte della gestione del Fse, il decreto crescita-bis (decreto legge 179/2012, convertito dalla legge 221/2012) fa riferimento ai principi generali in materia di privacy, richiamando i concetti di proporzionalità, necessità e indispensabilità.
Il decreto del ministero della salute, previo parere del Garante per la protezione dei dati personali, definirà le misure attuative e le precauzioni. Tra gli aspetti di maggior rilevanza da definire ricordiamo i contenuti del Fse, i sistemi di codifica dei dati, le garanzie e le misure di sicurezza e le abilitazioni all´accesso. Un codice identificativo univoco dell’assistito, tale da non consentire l’identificazione diretta dell’interessato, sarà un ulteriore strumento per salvaguardare la privacy e la sicurezza del paziente.
Sistemi di sorveglianza, registri di mortalità, di tumori e di altre patologie, di trattamenti costituiti da trapianti di cellule e tessuti e trattamenti a base di medicinali per terapie avanzate o prodotti di ingegneria tessutale e di impianti protesici sono ulteriori progetti appoggiati dal decreto crescita, per la cui attuazione è previsto un apposito Dpcm, che naturalmente dovrà interpellare il Garante della privacy per definirne il raggio d’azione, in riferimento sia alle misure per la custodia e la sicurezza dei dati sia ai soggetti autorizzati ad accedere ai registri e alle informazioni stesse.
Conto alla rovescia anche per l’entrata in vigore della prescrizione medica digitale. Nel corso dei prossimi mesi le regioni dovranno provvedere alla graduale sostituzione delle prescrizioni in formato cartaceo con quelle in formato digitale. Entro la fine dell’anno quest’ultime dovranno raggiungere il 60% del totale, nel 2014 l’80% e nel 2015 il 90%. Dal 1° Gennaio 2014, le prescrizioni in formato elettronico saranno riconosciute e considerate valide sull’intero territorio nazionale. Dal 1° gennaio 2014, il sistema per la tracciabilità delle confezioni dei farmaci erogate dal Sistema Sanitaria Nazionale finora impostato sulle fustelle cartacee sarà integrato, ai fini del rimborso delle quote a carico del Ssn, da un sistema basato su tecnologie digitali.
Sul fronte delle cartelle cliniche, già dal 1° Gennaio scorso, la conservazione delle cartelle cliniche può essere effettuata anche solo in forma digitale.