Crescita della competitività e sviluppo del Paese: società ICT in-house agenti del cambiamento
Implementazione e sviluppo dell’Agenda Digitale nell’ambito della Pubblica Amministrazione: da questi due fattori dipenderà la futura crescita e il rilancio della competitività del nostro Paese. Riduzione dei costi e delle risorse impiegate, snellimento dei processi e innovazione dal punto di vista qualitativo dei servizi erogati rappresentano gli obiettivi di massima priorità perseguiti dall’ambizioso progetto che attraverso la trasparenza, l’efficienza e la responsabilità del settore pubblico mira ad incrementare l’innovazione e il progresso economico. Le prospettive disegnate dal nuovo assetto tecnico-normativo interessano molto gli addetti ai lavori, non ultimo il Politecnico di Milano.
Il principale attore di questo processo di cambiamento sarà il settore ICT, che – come si può facilmente intuire – giocherà un ruolo chiave nella modernizzazione del sistema pubblico e dei servizi ad esso connessi. All’Agenzia per l’Italia Digitale è affidato il compito, tutt’altro che semplice, di definire gli obiettivi, le linee guida, le modalità di allocazione delle risorse e gli standard di interoperabilità.
Per conseguire i traguardi prefissati il ruolo da regista dell’Agenzia per l’Italia Digitale dovrà essere adeguatamente supportato dalle realtà territoriali: il contributo fondamentale per ridurre al minimo l’attuale frammentazione del sistema ICT pubblico dipenderà infatti da Regioni e Province Autonome le quali, da un lato dovranno rendere operative le suddette implementazioni e dall’altro dovranno adoprarsi per declinarle in maniera coerente rispetto alle peculiarità e alle esigenze del territorio di riferimento.
In questo scenario, le società ICT in-house di Regioni e Provincie Autonome potranno divenire a tutti gli effetti i veri agenti del cambiamento, affiancando le Pubbliche Amministrazioni nella crescita e facendosi portavoce dello sviluppo del settore ICT, grazie al potenziamento della propria presenza sul mercato. Per arginare al massimo l’inefficienza riscontrata negli attuali sistemi, le società ICT in-house dovranno attuare operazioni di omogeneizzazione dei modelli utilizzati, caratterizzati sinora da data center progettati secondo tecnologie fortemente diversificate sia dal punto di vista funzionale che dello stadio evolutivo. Obiettivo questo, da raggiungere mediante la condivisione e la diffusone di best practises e l’individuazione di soluzioni condivise. La diffusione di una logica di collaborazione inter-regionale e di riuso oltre che di valorizzazione delle esperienze e delle competenze locali rappresenta il fattore determinante dell’intero processo di consolidamento di questo nuovo modus operandi.
Una volta stabiliti gli obiettivi è necessario individuare un piano d’azione modulato in fasi diverse per raggiungere gli scopi prefissati. Il primo step che le società ICT in-house sono chiamate a compiere è la definizione di un progetto di transizione a breve e medio termine, seguito dallo sviluppo di un proprio network e di una consolidata rete di relazioni basate sulla cooperazione. Di pari passo le società dovranno proporre progetti in linea con l’offerta e gli ecosistemi ICT locali attraverso l’adozione di standard comuni, divenendo apripista e promotrici delle nuove evoluzioni tecnologiche, prime tra tutti il Cloud Computing.