Grande successo dell’evento “Dei delitti (modello 231) e delle pene: la Sicurezza fa quadrato!”
Grande successo dell’evento “Dei delitti (modello 231) e delle pene: la Sicurezza fa quadrato!” organizzato da Consulentelegaleinformatico.it presso lo Spazio inMondadori di Milano, in collaborazione con AIPSI (Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza Informatica). Una tavola rotonda, moderata da Marco Lorusso di ICT4Trade, animata da Maurizio Freschi di Quadrifoglio Spa, che ha portato l’esperienza dell’ICT management; Claudia Canali di Jungheinrich Italiana Srl, che ha dato voce alla committenza aziendale; Valentina Frediani, fondatrice del network Consulentelegaleinformatico.it in qualità di esperto legale e Franco Prosperi, di Eris Consulting Srl, che ha offerto il punto di vista del consulente organizzativo e di processo.
Quattro esperti che, analizzando quattro reati informatici tra i più frequenti e rischiosi, si sono confrontati sul tema dell’adozione di un modello 231 capace di prevenire efficacemente i reati. L’incontro ha registrato l’affluenza e la partecipazione attiva di grandi aziende che operano a livello nazionale e internazionale.
Volendo fare un bilancio, dall’evento milanese sono emerse senza dubbio l’attualità e l’urgenza delle problematiche relative al cybercrime, alla sicurezza informatica, a quella dei dati e delle informazioni aziendali, con cui le aziende si confrontano quotidianamente.In un contesto di questo tipo, la figura dell’ICT manager diviene riferimento strategico nella misura in cui è chiamato a “sbriciolare” e calare nella realtà aziendale le indicazioni normative con un approccio volto alla semplificazione da un lato e all’ottimizzazione della funzionalità organizzativa dall’altro.
E’ emerso altresì che il processo di implementazione del modello 231 non può prescindere dagli strumenti privacy dal momento che, soltanto un approccio di tipo sistemico, aumenta la completezza e l’efficacia dei controlli, dipendendo, in definitiva, la compliance da una visione di insieme.
In quest’ottica, l’inserimento nel novero dei reati 231 dei delitti privacy aveva rappresentato un’opportunità per le aziende che non è stata colta. Con la L. 119/13 di conversione del d.l. 93/13, in vigore dal 16 ottobre 2013, il legislatore è tornato infatti sui propri passi, cancellando il comma 2 dell’art. 9 del d.l. 93/13 che aveva inserito tra i reati – presupposto capace di fondare una responsabilità della società ex d.lgs. 231/01, i delitti privacy.
Lo spettro dell’appesantimento dei processi aziendali ha prevalso sul valore aggiunto che un approccio integrato avrebbe permesso di conseguire. Sarà quindi discrezione della singola impresa, al di là dell’obbligo normativo, scegliere di investire in un percorso forse maggiormente oneroso, ma di sostanziale aiuto al business. Una scelta possibile, realizzata con convinzione e soddisfazione da imprese ‘virtuose’ come hanno testimoniato Quadrifoglio e Jungheinrich Italiana.