Fatture elettroniche negli appalti pubblici. Le proposte della Commissione Europea
Si inserisce nell’ambito del processo di digitalizzazione delle procedure degli appalti pubblici la proposta di direttiva avanzata dalla Commissione Europea per l’elaborazione di uno standard europeo per la fatturazione elettronica negli appalti pubblici. L’obiettivo è quello di eliminare gli ostacoli nell’iter di accesso agli appalti transfrontalieri e le difficoltà connesse al commercio, attraverso un miglioramento delle condizioni del mercato interno e l’introduzione di norme comuni.
Dopo l’elaborazione di un modello semantico condiviso dai Paesi Ue – che dovrà essere stabilito dall’organismo di formazione europeo – gli Stati membri dovranno adeguarsi al nuovo assetto entro 48 mesi.
L’Italia, in particolare, dovrà rivedere la normativa relativa alla fatturazione elettronica obbligatoria nell’ambito dei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Ricordiamo che la suddetta normativa, in difformità alle disposizioni generali della legge Iva in cui viene sancito che si definisce fattura elettronica quella emessa e ricevuta in qualsiasi formato elettronico, prescrive un modello uniforme per i fornitori delle pubbliche amministrazioni. La fattura elettronica in tal caso dovrà essere trasmessa unicamente in formato xlm., sottoscritto con firma elettronica o digitale e dovrà essere inviata per mezzo di uno dei canali prestabiliti.
Non resta che attendere. Nel caso in cui la proposta della Commissione Europea sia accolta sarà necessario modificare la normativa e l’articolato complesso tecnico prossimi ad attivarsi proprio nei prossimi mesi, dopo sei anni, con il regolamento del 2013.