Effetti del Datagate. Le considerazioni di Antonello Soro, Garante della Privacy
L’esplosione dello scandalo Datagate ha minato ancora di più il fragile equilibrio della politica statunitense ed europea in ambito privacy e data protection. Tra gli effetti principali è stata registrata una maggiore presa di coscienza sulla tematiche privacy che si rifletterà con molta probabilità sulle nuove leggi Ue in materia di protezione dei dati.
Lo stesso Garante della Privacy Antonello Soro, in occasione della giornata di studio dedicata a “Datagate e privacy. Dati segreti, dati spiati, dati venduti”, tenutasi lo scorso 6 Dicembre, ha affermato che “L’esplosione del caso Datagate ha avuto come effetto una presa di coscienza globale sulla tutela della privacy e sui cambiamenti avvenuti nella nostra società, sia in termini tecnologici che sociali”.
In tale circostanza, il Garante ha menzionato i principali fattori che possono essere considerati a buon diritto le cause principali del Datagate, vale a dire le leggi emergenziali entrate in vigore dopo i fatti dell’11 settembre, la vulnerabilità dei cavi di fibre ottiche utilizzati per le telecomunicazioni transoceaniche e, in ultima analisi, l’accentramento di ingenti quantità di dati personali nei server dei colossi della rete. Fattori questi, che considerati unitamente, hanno fortemente minato la fiducia dei cittadini nei confronti del governo statunitense e dei Big della rete.
Nel sottolineare la contraddizione presente in questa mancanza di equilibrio Soro ha affermato che “Con il Datagate siamo in presenza di un ‘effetto paradosso´: quello di un governo democratico che per combattere il terrorismo e difendere la libertà delle persone viola massicciamente questa stessa libertà, che non è solo quella dei cittadini americani, ma anche di quelli europei e di altri paesi del mondo“.
La necessità più urgente al momento è dunque cercare di combinare l’esigenza di sicurezza dei cittadini con un controllo democratico dei dati all’interno di una cornice normativa trasparente. Sul fronte italiano la reazione alle preoccupazioni nate dal Datagate si è tradotta in un protocollo siglato rispettivamente dal Garante e dal Dis, Dipartimento informazioni per la sicurezza, nato nell’ottica di conciliare l’attività di vigilanza condotta dal Garante con quella di ricognizione degli archivi impiegati dai Servizi.