Software di file sharing sul pc aziendale: no al licenziamento del dipendente
Con la sentenza 26379/2013 la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ha assolto un dipendente che aveva installato un software di file sharing sul PC dell’ufficio. L’iter giudiziario era stato innescato dal licenziamento di un dipendente con ben quindici anni di anzianità di servizio a causa della presenza del noto software sul proprio computer aziendale, mettendo – secondo quanto sostenuto dall’azienda – “in serio pericolo la riservatezza dei dati conservati sul pc”, favorendo l’accesso di estranei al patrimonio informativo aziendale.
Tuttavia sia la Corte d’Appello che la Cassazione hanno convenuto sul fatto che la condotta del soggetto in questione fosse “non di gravità tale da giustificare l’adozione della sanzione espulsiva”, giudicando “eccessivo” il licenziamento.
Non essendo oggetto specifico della controversia legale, il download di file illegale non è stato preso in considerazione da nessuna delle due sentenze. Merita tuttavia sottolineare che, secondo il decreto legislativo del 2009, nel caso in cui un dipendente scambi file illegali dal proprio posto di lavoro anche l’azienda viene coinvolta nel dibattimento processuale.