E-commerce: crescono le tutele per il consumatore
La garanzia della concorrenza è una componente essenziale per la competitività del Paese e per tutelare i diritti del consumatore. Si tratta di un principio sempre valido, nella vendita di beni e servizi, qualunque strumento si utilizzi: negozio tradizionale o vendita a distanza, anche attraverso il web.
La rete offre ampie possibilità di scelta e confronto sia in ambito B2C che B2B; eppure, nonostante l’e-commerce rappresenti una straordinaria opportunità di crescita economica anche per le aziende, molto deve esser fatto per mettere i consumatori in condizione di avere fiducia nel commercio online, al riparo dai rischi che si nascondono in questa forma di contrattazione.
Per dare maggiore ampiezza alle tutele già previste in questi anni, l’Antitrust ha uteriormente concentrato la sua attenzione verso l’e-commerce, non solo oscurando siti che vendevano prodotti contraffatti, ma anche avviando istruttorie rivolte ai nuovi mercati, dalle applicazioni gratuite, all’e-couponing fino alle aste online.
In particolare, la nuova direttiva europea “Consumer Rights” coglie molti aspetti della vita quotidiana delle persone, introducendo nuovi obblighi informativi precontrattuali. Il consumatore, infatti, deve ricevere informazioni dettagliate che riguardano il venditore, il bene acquistato, le modalità di pagamento, il diritto di recesso, la garanzia legale e il diritto di ripensamento. Quest’ultimo diritto ha implicazioni rilevanti per l’e-commerce, dato che si estende anche ai contratti conclusi a distanza e fuori dai locali commerciali.
Il diritto di recesso è, infatti, esteso alle piattaforme di aste online come Ebay, benché le merci acquistate tramite asta possano essere restituite solo se acquistate da un venditore professionista. Qualora il consumatore reputi che il bene acquistato non lo soddisfa oppure non ha le caratteristiche richieste, ha fino a 14 giorni per esercitare il diritto di recesso; nel caso in cui il consumatore non sia stato preventivamente informato sul diritto di ripensamento, il recesso viene esteso a ben 12 mesi. Il venditore, invece, ha un numero inferiore di giorni (dagli attuali 30 a 14 giorni) per restituire le somme versate dal consumatore.
L’Authority ha lanciato diverse campagne, anche televisive, per sensibilizzare l’utenza online sulle norme Ue, al fine di contrastare i costi nascosti, le caselle preselezionate e gli acquisti all’asta. Tra le raccomandazioni diffuse dal garante ci sono quelle tese a limitare le situazioni di servizi “gratuiti”, le spese occulte e le “caselle preselezionate”: questi servizi presenti su internet non permettono l’adeguata informazione dell’acquirente oppure preselezionano opzioni supplementari che i consumatori possono non desiderare, in contrasto con quanto previsto dalle vigenti norme europee.
Il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, intervenuto recentemente alla Camera dei Deputati, ha annunciato “l’elaborazione di un nuovo catalogo dei diritti, legato direttamente alla rete e alla realtà digitale”, per integrare un sistema di garanzie che promuova l’uso da parte dei cittadini delle transazioni online e dei mezzi di pagamento elettronici.
“Ogni persona che accede alla rete Internet – si legge nell’emendamento dell’Antitrust – ha diritto di orientare il proprio comportamento economico al riparo da influenze indebite. Gli operatori economici che utilizzano la rete Internet per lo svolgimento della propria attività d’impresa devono osservare i principi di correttezza, buona fede e diligenza professionale”.
I più recenti interventi dell’Autorità mirano, in effetti, a favorire una maggiore trasparenza dell’informazione su prodotti e servizi e garantire la chiarezza delle condizioni, con lo scopo di accrescere la fiducia dei consumatori nell’e-commerce.
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