La tecnologia nelle imprese secondo l’Istat

12/02/2015
di roberto

A conclusione del 2014, l’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il report Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese, relativo alle tendenze dell’ICT, del Cloud Computing, dell’utilizzo dei social media e della vendita online delle imprese con almeno 10 addetti.

Il report sottolinea chiaramente gli orientamenti positivi delle aziende verso le connessioni Mobile Broadbandsecurity_21642421_xxl e i servizi di cloud computing, la propensione a dotare i dipendenti di dispositivi portatili, nonché la crescita di software specifici per la raccolta dei dati sui clienti e la condivisione interna e automatica delle informazioni (CRM e ERP). Ciò giustifica la necessità delle aziende, anche di piccole dimensioni, d’impiegare risorse umane specializzate nei sistemi ICT.

Nondimeno, le imprese italiane ancora non colgono le opportunità di business del commercio online ed è ancora bassa la percentuale delle imprese che utilizzano la fatturazione elettronica con una struttura standard, ovvero in un formato adatto all’elaborazione automatica.

Più nello specifico, il report dell’Istat classifica e analizza i dati raccolti dalle imprese in 5 aree:

  • Competenze digitali: La presenza di specialisti ICT aumenta di pari passo con le dimensioni delle imprese. Infatti, le risorse umane tecniche e specializzate in ICT si concentrano nelle grandi imprese (74% nelle aziende oltre 250 dipendenti) ed, in particolare, in quei settori dove prevalgono le attività di telecomunicazioni, informatica, fabbricazione di computer ed editoriali. Nelle aziende più piccole (10-49 dipendenti) la percentuale d’impiego di questo tipo di professionisti scende all’11%.
  • Acquisto di servizi di cloud computing: le imprese sembrano maggiormente orientate ad utilizzare strumenti di cloud computing quando rappresentano un possibile risparmio di costo ed un miglioramento di efficienza rispetto alla complessità dell’organizzazione aziendale. I servizi di cloud computing possono essere ampliati o ridotti in base alle esigenze dell’impresa (scalabilità del servizio): questa caratteristica, insieme alla limitata presenza interna di competenze informatiche specifiche, induce le aziende a delegare al fornitore di cloud le attività specialistiche di manutenzione e sviluppo della tecnologia. I servizi di cloud computing acquistati più frequentemente sono, nell’ordine, la posta elettronica (34.5% delle imprese e la percentuale sale al diminuire della dimensione aziendale), il software per la gestione di ufficio e il software per la finanza e contabilità. Nelle imprese con più di 250 addetti si acquistano in cloud anche i servizi di archiviazione file, l’hosting di database dell’impresa e di applicazioni software CRM e l’utilizzo di potenza di calcolo per eseguire software. Significativa anche la percentuale delle imprese che si è rivolta a fornitori di cloud con server condivisi (Il 28,2%), più alta rispetto alla percentuale di imprese che si affidano a fornitori che offrono il servizio di cloud attraverso server riservati ad uso esclusivo del cliente (14,4%).

Il report analizza nel dettaglio i fattori che ostacolano l’incremento dell’impiego dei servizi cloud, differenziando le aziende di grandi dimensioni (più di 250 addetti) da quelle più piccole. Nello specifico, le imprese di grandi dimensioni, sia che utilizzino servizi di cloud sia che non ne facciano uso, sono particolarmente sensibili al rischio di violazione della sicurezza e, complice una maggiore conoscenza tecnica, si preoccupano delle modalità di trasferimento dati in caso del recesso del contratto con il fornitore e dell’incertezza del quadro legislativo di riferimento, specie nei casi di controversie e di ubicazione dei dati.

Le aziende più piccole sono limitate da una conoscenza tecnica meno adeguata o insufficiente, mentre i costi elevati per l’acquisto di questo tipo di servizi sono un fattore frenante per ogni azienda a prescindere dalle differenze dimensionali. Con riferimento ai benefici derivanti dall’utilizzo di cloud, le aziende hanno indicato la scalabilità dei servizi, la riduzione dei costi, la flessibilità e la facilità dell’implementazione delle soluzioni offerte dai servizi cloud.

I settori di attività economica in cui questo tipo di servizio è maggiormente diffuso sono le agenzie di viaggio e tour operator (61,4%), i servizi di informatica (57,2%), quelli editoriali e (52,9%) e delle telecomunicazioni (52,2%).

  • Connettività: Il 95% delle imprese utilizza connessioni in banda larga fissa (tipo DSL, cavo, fibre ottiche, wifi, wiMax) o mobile attraverso palmari, laptop o smarthphone (con tecnologia 3G o superiore). La velocità massima di connessione in banda larga fissa aumenta all’aumentare della classe dimensionale delle imprese: infatti, un’impresa ogni otto dichiara di utilizzare connessioni fisse con velocità pari o superiore a 30 Mbit/sec (fast broadband). In aumento sensibile rispetto al 2013 è anche la fornitura aziendale di dispositivi portatili ai propri dipendenti, dotati di connessioni mobili.
  • Utilizzo di social media: Circa il 32% delle aziende analizzate dal report utilizza i Social Media (in crescita di 8 punti rispetto al 2013). Gli strumenti social a cui le aziende ricorrono più spesso sono Facebook, per un profilo aziendale, e i siti di condivisione dei contenuti multimediali come YouTube, Flickr, Picasa, SlideShare). In questa analisi, emergono significative differenze trai settori di attività, in quanto la percentuale di utilizzo dei Social Media aumenta sensibilmente nel caso di imprese legate alla comunicazione, all’editoria e la produzione di video; ciononostante, alte percentuali compaiono anche nei settori per i quali la reputazione online è molto importante, come gli alberghi, la ristorazione e le agenzie di viaggio. Infine, all’aumento delle dimensioni aziendali corrisponde maggiore propensione all’utilizzo dei social verso soluzioni più diversificate rispetto ai più diffusi network come Facebook.
  • Vendite online e fatturazione elettronica: Pur essendosi dotate di siti web, le piccole imprese ancora non investono nei sistemi di vendita online (solo l’8,2% del campione), e le poche imprese che scelgono di farlo orientano i loro servizi ai consumatori privati piuttosto che ad altre imprese o amministrazioni pubbliche. Come settori di attività, l’editoria e i servizi di alloggio sono i più presenti sul mercato online.
  • Inoltre, i dati sulla fatturazione elettronica rivelano quanto ancora le imprese fatturino solo su carta o con fatturazione non adatta all’elaborazione automatica cioè in formati come pdf, jpg, tif, email, nonostante la scadenza del 31 marzo come termine per la trasmissione e ricezione della fattura elettronica verso tutte le pubbliche amministrazioni statali e locali.

Infine, il report 2014 conferma l’orientamento delle aziende verso software specifici di Customer Relationship Management (CRM), per gestire e migliorare il rapporto con il cliente-fornitore, e di Enterprise Resource Planning (ERP), per integrare tutte le informazioni relative alla pianificazione e realizzazione del business e dei suoi cicli. Tuttavia, resta evidente come le piccole imprese siano in difetto d’investimento in molti degli strumenti tecnologici analizzati ed in personale specializzato in ICT all’interno delle loro strutture organizzative.

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