Droni: entro il 2016 il pacchetto di regole europee. Nel frattempo che fare per affacciarsi sul mercato?
Una crescita annunciata quella dei droni nel panorama internazionale. Destinati a rivoluzionare la percezione degli spazi e le modalità di controllo di vaste aree, questi Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) rappresentano una tecnologia in grado di dare impulso a importanti scenari commerciali ed industriali, grazie alla capacità di raccogliere informazioni di qualsiasi tipo e alla possibilità di essere impiegati in settori trasversali, sia civili che militari.
La Commissione Europea stima che nei prossimi 10 anni la tecnologia per i droni civili acquisirà il 10% del mercato dell’aviazione, per un valore di 15 miliardi di euro l’anno. La Camera dei Lord di Londra parla di 150 mila posti di lavoro, legati al settore, nel Vecchio Continente entro il 2050.
Gli usi di queste videocamere ad elevata definizione, dotate di avanzati sensori, in grado di captare immagini a grandi distanze e di trasmetterle in tempo reale, si moltiplicano. Escludendo l’ambito militare, progetti e servizi attivi riguardano gli usi legati al marketing, produzioni foto e video, logistica, ricognizione, ricerca, attività soccorso, giornalismo, monitoraggio di aree sensibili ed infrastrutture, agricoltura, energia, sport e molto altro.
La difficoltà maggiore, dal nostro punto di vista, riguarda la necessità di individuare una regolamentazione chiara e coerente del loro uso (soprattutto in ambito civile) che ne consenta lo sviluppo sostenibile. Tra gli aspetti normativi che suscitano preoccupazione, la privacy dei soggetti ripresi è senza dubbio in cima alla lista.
Il notevole accrescimento della capacità di videosorveglianza da parte di soggetti potenzialmente non autorizzati, delinea una serie di implicazioni sul fronte della protezione dei dati personali degli interessati di non facile interpretazione.
Concorda l’Europa che, per voce del suo commissario ai Trasporti, Violeta Bulc sottolinea la necessità di regole innanzi tutto comuni, volte non tanto a limitare quanto a consentire uno sviluppo sostenuto da un uso responsabile di una tecnologia che desta preoccupazione tra i cittadini. La dichiarazione di Riga, in occasione della prima Conferenza dedicata ai droni, promette entro il 2016 tale pacchetto di regole che risponda alle esigenze in termini di sicurezza e diritti a tutela del settore, lato operatori, fruitori e cittadinanza.
Al momento, benché la normativa sul fronte nazionale sia ancora lacunosa, è comunque possibile fare riferimento ad essa ed attuare verifiche specifiche per sviluppare progetti nel settore prevenendo eventuali criticità.
E’ in questa direzione che i consulenti Colin & Partners possono offrire supporto alle imprese interessate, iniziando dall’analisi tecnico-legale rispetto al quadro legislativo attuale.
Partendo dalla considerazione che l’immagine acquisita – quando permette di identificare la persona fisica ripresa – rappresenta a tutti gli effetti un dato personale ai sensi dell’art. 4 lett. b) del Codice Privacy (D.Lgs. 196/2003), sarà questa disciplina di riferimento sulla quale porre attenzione. Quando lo strumento è impiegato da (o per conto di) un’azienda che ne sfrutta le potenzialità per il perseguimento di finalità connesse al proprio business, è necessario osservare anche gli obblighi imposti dal Codice Privacy e dai Provvedimenti dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Altro ambito che potrà essere oggetto di analisi riguarda la normativa nazionale sulla videosorveglianza considerando anche, in modo specifico, l’eventuale utilizzo dei droni sui luoghi di lavoro (necessaria la formalizzazione delle autorizzazioni ex art. 4 L. 300/1970).
Per i trattamenti fatti in Italia, infatti, è oggi indispensabile attenersi, oltre al Codice, anche al Provvedimento 8 aprile 2010 dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Gli obblighi nazionali in materia di videosorveglianza sono stati generalmente considerati applicabili al trattamento di dati personali connessi all’uso di droni. Una verifica, ed eventuale implementazione, riguarderà quindi:
- gli atti di nomina ad incaricato ed a responsabile per i soggetti interni autorizzati al trattamento;
- la regolarizzazione dei rapporti con i soggetti esterni;
- l’obbligo di rendere un’ informativa ai soggetti nel caso ripresi;
- nonché quelli connessi al data retention ed alla sicurezza dei dati acquisiti col drone;
La Verifica preliminare per maggiore tutela
Una volta razionalizzati processi, policy e documentazione sugli aspetti sopra citati, un’ulteriore garanzia può essere offerta da una Verifica Preliminare presso l’Autorità Garante ex art. 17 Codice Privacy. In considerazione del rispetto per i diritti degli interessati, e delle sanzioni a cui le imprese possono andare incontro qualora non li rispettino, sarebbe utile sottoporre il progetto di business ad un preventivo vaglio di legittimità dell’Autorità così che essa possa dettare – previo bilanciamento di interessi – gli accorgimenti necessari per il rispetto di tutti i principi imposti dal Codice in materia di protezione dei dati personali.
La tematica sarà approfondita da Alessandro Cecchetti in occasione del Ferrara Drone Show di Ferrara. L’intervento si terrà il 28 marzo alle ore 11.00 in sala plenaria.