Fatturazione elettronica: un bilancio al 31 marzo
Da oggi, 31 marzo, l’obbligo di fatturazione elettronica fra privati e PA, operativa già dal 6 giugno sulla pubblica amministrazione centrale, raggiungerà il suo apice. Coinvolti e operativi Comuni, Province, Regioni, Enti sanitari ed Università. Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, è intervenuta sul tema durante la Conferenza stampa presieduta dall’On. Gian Giacomo Portas, Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria. Presenti anche la Ragioneria dello Stato, AGID e Sogei.
La Dr.ssa Orlandi ha rassicurato sulla semplicità del processo di compilazione di una fattura elettronica che, generando un file immediatamente inviato al Sistema di Interscambio, importante come tappa di un progetto ambizioso di ammodernamento del Paese che vuole fornire “trasparenza nella spesa della Pubblica Amministrazione, capacità di monitoraggio quindi vantaggi di risparmi stimabili in alcuni miliardi per la PA”.
Un monitoraggio che non significa accertamento. “Attualmente non utilizziamo lo SDI per l’accertamento, la norma non è chiara sul punto. E’ stato però adoperato per la valutazione dei fenomeni, per stimare ad esempio le perdite di IVA nell’ambito della PA. Riteniamo che la FE sia il futuro, perché consente un controllo veloce, non invasivo e preventivo, con un recupero dell’evasione significativo nel tempo. Anche l’Europa sta andando in questa direzione. Prima o poi ci arriveremo”, afferma la Orlandi.
Colonna portante del progetto nazionale, proprio l’infrastruttura del Sistema di Interscambio, realizzata in collaborazione con Sogei, che consente l’invio, la veicolazione e la ricezione del dato direttamente alla PA. “Non si tratta – precisa il Direttore dell’Agenzia – di file o scannerizzazioni di fatture, bensì di dati che vengono immediatamente trasmessi alla Ragioneria Generale dello Stato permettendo il monitoraggio della pubblica spesa, il confronto degli oggetti della spesa. Un vantaggio enorme che consente risparmi che vanno al di là di quelli relativi a carta e spese postali.“
Questa scadenza tanto attesa, è tappa strategica di un progetto che riguarda circa 2 milioni di soggetti che avranno sempre maggiore confidenza con il nuovo sistema, generando – secondo la stima del Politecnico di Milano – circa 50 milioni di fatture annue. La fase di “test” sul campo delle PA centrali, ha consentito di affrontare e risolvere le criticità. Ne è prova il trend positivo che emerge dalla percentuale di invii errati, scesa al 15% in media nei primi mesi del 2015, rispetto al 17,8% dei mesi precedenti.
E’ un passaggio fondante che guarda già alla fatturazione elettronica tra privati, che Orlandi vede gestita con infrastruttura pubblica, in modo che i costi per le imprese siano ridotti al minimo.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate si augura che questo ulteriore sviluppo avvenga in tempi brevi, rilevando come già molte imprese italiane abbiano saputo valorizzare i vantaggi di un simile sistema, in termini di risparmi sui costi (stimati in alcuni miliardi di euro) ma anche di realizzazione di un monitoraggio costante.
Il Presidente e Amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, ribadisce che la fatturazione elettronica B2B rappresenterà “un ulteriore passaggio di innovazione, che, a livello dimensionale, vedrà un incremento dalle 50milioni di fatture attuali a circa 2 miliardi di fatture generate e trasmesse all’anno.” Questo sarà possibili per tutti, dato che il Sistema di Interscambio è multicanale (per la trasmissione sono disponibili PEC e web services dei canali FTP per invii massivi) adatto a qualunque dimensione aziendale.
Una visione coadiuvata anche dalla spinta europea che, entro il 2019, individuerà una chiave semantica identica per tutti i paesi, rivolta ora agli appalti ma evidentemente propiziatoria rispetto a un uso business generalizzato.
Positivo anche il commento della Ragioneria Generale dello Stato che ricorda come la fatturazione elettronica abbia dato vita a un processo contabile standardizzato, corredato da un sistema di conservazione – l’Agid ha già creato un albo dei conservatori – essenziale ai fini dell’operatività. Una piattaforma documentale innovativa, dunque, che consente di creare un vero e proprio fascicolo dell’acquisto e un sistema di ciclo passivo che riguarda l’intero processo: dal momento del contratto, all’ordine, alla fattura fino alla presa in carico nel consegnatario.
Fondamentale che le imprese siano pronte a cogliere l’opportunità, raggiungendo piena operatività anche attraverso la compliance normativa dei processi coinvolti.
Secondo Alessandra Poggiani, da poco dimissionaria dalla carica di Direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, “la Fatturazione elettronica, essendo un sistema Paese che coinvolge circa 20 mila amministrazioni, non modernizza solo gli uffici pubblici ma anche tutte le piccole imprese che da sole non sarebbero riuscite a fare questo passo sui propri sistemi gestionali. Stimolare le piccole e micro imprese, anche in modo forzoso, a dotarsi di questi sistemi aiuta a recuperare il gap nell’utilizzo dell’ICT rispetto all’Europa.”
Il video della Conferenza Stampa