Internet of Things: le compagnie assicurative investono nella digitalizzazione
Alcuni assicuratori stanno già offrendo un nuovo tipo di prodotti basati sull’utilizzo di dispositivi internet of things per monitorare l’attività dei clienti ed offrire nuovi sconti e premi per il comportamento sano e sicuro. Sono aumentati infatti, nell’ultimo periodo, gli investimenti nella digitalizzazione e nell’adozione di nuove tecnologie utili ad per offrire soluzioni innovative. Nel settore insurance risultano in via di sviluppo tanti nuovi canali di comunicazione con i clienti offerti tramite il web, ma soprattutto tramite il mobile. Crescono con una forte spinta le polizze stipulate on line e le offerte di nuovi servizi personalizzati, fruibili tramite mobile app con tablet e smartphone.
Lo sviluppo è basato sull’evoluzione di ambiente web, in forte espansione, dove le aspettative dei consumatori e le tecnologie disponibili per incontrarsi sono in rapido miglioramento.
IoT e mondo insurance: le opportunità di mercato
Nello specifico l’Internet of Things nel mondo assicurativo offre un pacchetto ampio di benefici distinti, come:
- Connettività continuativa e pervasiva: gli assicurati possono utilizzare un sistema unico in grado di controllare digitalmente l’abitazione, l’auto, i mercati assicurativi di proprietà, etc. Gli assicuratori possono offrire un simile ambiente in grado di rendere più semplice il controllo da parte del cliente. Inoltre possono sfruttare i dati dei clienti per fornire loro servizi con un valore aggiunto, come offerte location-based, cross-selling e up-selling.
- Interazione permanente con gli assicurati: gli assicuratori possono interagire con gli assicurati più frequentemente e con informazioni personalizzate, fidelizzando il cliente.
- Trasformazione delle offerte: gli assicuratori sono in grado di collegarsi, per esempio, direttamente con la vettura e fornire ai propri assicurati feedback sulla loro guida, premiare i comportamenti di guida sicura e fornire consigli. Lo scambio di dati con il cliente permette agli assicuratori di fornire risposte efficienti rispetto ad ogni singola questione.
- Opportunità di proporre novità: gli assicuratori possono creare nuovi modelli di business e flussi di reddito offrendo nuove proposte di valore che permettono di monetizzare i dati, adottare la connettività e ottimizzare i processi di business esistenti.
Con i progressi della tecnologia digitale, in concreto, le compagnie assicurative quindi offrono nuovi metodi per connettersi con i consumatori:
- in auto: applicazioni per smartphone, collegati ai sensori del veicolo, riescono a riconoscere il contesto di guida;
- in casa: telecamere, applicazioni e dispositivi permettono la sorveglianza dell’abitazione come anche la gestione a distanza degli elettrodomestici e quindi la possibilità di prevedere rischi quali incidenti, furti, etc.;
- sulla persona: dispositivi indossabili, fitness trackers e sensori come il giroscopio e l’accelerometro sono, per l’assicuratore, fonti di informazioni sulla salute dell’assicurato.
Always connect: e la privacy?
Tuttavia, la domanda da porsi è : come tali tecniche possano accostarsi alla salvaguardia della riservatezza dei dati personali raccolti, e quindi agli adempimenti di cui al D.lgs. n. 196 del 2003 e s.m.i. (codice privacy) e, più di recente, dal prossimo Regolamento Europeo sulla Privacy?
Data l’assenza di un specifica disciplina applicabile al trattamento in esame, anche nell’ottica applicativa della c.d. privacy by design individuata dalla bozza di Regolamento UE in fase di approvazione, occorre analizzare la questione seguendo i principi cardini della normativa privacy come di seguito indicato.
In generale, le compagnie assicurative devono, preventivamente rispetto all’inizio del trattamento, individuare quali tipologie di dati raccogliere al fine di ridurre al minimo l’acquisizione e l’uso dei dati degli assicurati ed adempiere ai principi di pertinenza e di non eccedenza previsti dall’art. 11 del codice privacy. In concreto poi, le compagnie assicurative devono prevedere apposite informative ex art. 13 del Codice privacy, al fine di informare adeguatamente i soggetti cui appartengono. Oltre all’informativa gli assicuratori devono prevedere, relativamente ad ogni singola finalità di utilizzo, l’acquisizione dell’apposito consenso dell’interessato al trattamento dei propri dati personali, adeguatamente provato, e quindi scritto, se relazionato al trattamento di eventuali dati sensibili.
Altra regola generale attribuibile alle compagnie assicurative che utilizzano i dati tramite dispositivi dell’Internet of Things è l’adozione, ai sensi degli art. 31 e ss. del codice privacy, di idonee misure di sicurezza tali da minimizzare i rischi di perdita e di violazione dei dati personali trattati. Le misure di sicurezza dovranno riguardare, naturalmente, sia i dispositivi utilizzati dagli assicurati sia i dispositivi interni dell’azienda.
Dovranno, inoltre, individuare regole appropriate sul termine di conservazione dei dati, mediante apposita data retention policy, al fine di scoraggiare ogni tipologia di furto di dati da parte di terzi, etc.
Norme da aggiornare
Tuttavia, le suddette regole risultano alquanto arcaiche rispetto all’invasività che i nuovi strumenti utilizzabili dalle società Insurance attraverso l’uso dell’Internet of Things; pertanto, considerando quanto sopra, si ritiene necessario un intervento legislativo apposito e specifico al fine di circoscrivere e aiutare assicuratori e consumatori rispetto alle eventuali problematiche legate alla privacy.
Tale normativa dovrebbe essere flessibile e tecnologicamente neutrale, fornendo da un lato regole chiare per le aziende su questioni chiave (es. quando fornire informative sulla privacy o come acquisire il consenso), e dall’altro lato offrendo ai consumatori apposite modalità di scelta circa la salvaguardia dei loro dati personali ed il controllo di quelli raccolti dalle compagnie assicurative, soprattutto attraverso gli innovativi (e invasivi) dispositivi intelligenti.