Patent box, l’agevolazione che piace a tutti
Dal 2015 è stata attivata una nuova agevolazione di cui si è molto parlato recentemente in ambito di sgravi fiscali per le aziende: stiamo parlando del “Patent Box”, un sistema la cui fruizione consente di ottenere degli sgravi fiscali inerenti i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali (brevetti industriali, marchi, software registrati, processi ecc.) i quali contribuiscano attivamente, in maniera anche parziale, al reddito di impresa. In pratica, si tratta della detassazione di quella fetta di reddito, ricalcolata attraverso apposito coefficiente, variabile a seconda che l’utilizzo del bene sia diretto o meno.
La misura in oggetto è stata prevista dalla legge di stabilità del 2015 (L.190/2014) la quale, all’interno dell’articolo 1 comma 39 e dopo le successive approvazioni di rito, ha reso pienamente operativo l’accesso a questa riduzione.
Sono già oltre 4500 le imprese che ne hanno fatto richiesta, restano da chiarire alcuni dubbi operativi non solo legati alla gestione di un così alto numero di richieste, ma soprattutto sul calcolo effettivo dell’agevolazione. Difatti, nella legge di stabilità è previsto lo stop all’agevolazione sui marchi dal 1° luglio 2016.
In che cosa consiste concretamente la Patent Box?
Occorrerà inviare un modello di comunicazione di natura tecnico commerciale appositamente predisposto secondo criteri e modalità prestabiliti a livello tributario e informatico.
Ad esso inoltre opportuno che il soggetto richiedente alleghi una relazione che attesti sotto il profilo normativo l’attinenza della richiesta rispetto ai parametri proposti dal Patent Box. Tale relazione pur non avendo necessariamente natura obbligatoria, ha una consolidata funzione rafforzativa della richiesta e si costituisce quale quid pluris ultimamente necessario alla complementarietà della richiesta con il materiale tecnico predisposto. La relazione avrà ad oggetto il know how aziendale, descrivendo e confermando la sua stretta attinenza con i software sviluppati e l’eventuale reciproca complementarietà, attestando anche la sua segregazione sotto il profilo tecnico e procedurale all’interno dell’attività aziendale.
Quali i beni agevolabili?
I beni agevolabili possono essere sinteticamente riepilogati in:
- software protetti da copyright
- brevetti industriali di varia natura
- disegni e modelli coperti da tutela giuridica
- marchi registrati e non (questi ultimi occorre siano però in fase di registrazione)
- procedure ed informazioni coperte da segreto, che possono consistere in know-how commerciale o scientifico.
Il periodo di quantificazione del bonus con riferimento al 2015 è stato attualmente esteso, e può essere successivo all’esercizio dell’opzione, questo per concedere la massima libertà alle imprese detentrici di tali categorie di beni immateriali di poter adeguatamente valutare la richiesta in base alle eventuali variazioni di reddito a cui dovesse andare incontro.